Tra le strategie di innovazione e crescita varate dal Governo c’è un grosso ed ambizioso impegno noto come Sanità Digitale, l’insieme di azioni definite anche nel Pianto Triennale per l’informatica nelle PA che riguardano la Sanità pubblica. Questi interventi mirano a migliorare il rapporto costo-qualità dei servizi sanitari assottigliando le differenze tra le regioni, ridurre gli sprechi, abbattere le inefficienze e migliorare i servizi per la salute. Un piano certamente ambizioso ma che offre la concreta possibilità rendere la Sanità un settore altamente efficiente grazie alle svolte derivanti dalla digitalizzazione delle amministrazioni e delle gestioni micro e macro locali.
I pilastri fondamentali di Sanità Digitale
Questo progetto si fonda su tre pilastri fondamentali:
- l’istituzione del fascicolo sanitario elettronico FSE
- la semplificazione del CUP
- la telemedicina
Il primo è lo strumento tramite cui il cittadino tiene traccia della propria storia sanitaria attraverso una gestione dei dati di tipo digitale. Il CUP, invece, gioverà dei benefici derivanti dalla digitalizzazione attraverso la riduzione dei tempi d’attesa grazie al sistema centralizzato ed informatizzato.
Infine la telemedicina è il progetto che mira a offrire assistenza e cure tra cui anche consulenza medica, diagnosi e monitoraggio tramite gli strumenti digitali di comunicazione.
Dematerializzazione dei documenti e semplificazione
In questo grande progetto si inserisce la novità delle radiografie rapide con il sistema RIS-PACS quale integrazione tra diverse tecnologie capaci di accelerare il processo di accoglienza e diagnosi nell’ambito della refertazione degli esami radiografici.
Nello specifico questo sistema consente di eseguire radiografie e di refertarle al paziente attraverso un sistema altamente informatizzato e replicabile anche in altri ambiti di diagnosi. Tale sistema cura tutto l’iter di accoglienza del paziente, dall’accoglienza alla consegna degli esami in forma digitale per consentire un notevole risparmio di denaro, costi di stampa e tempi di attesa.
Conservazione in cloud a disposizione di medici e pazienti
Si inserisce nel progetto di dematerializzazione dei referti medici e delle cartelle cliniche, il processo che mira a creare flussi di documenti digitali con pieno valore giuridico. L’obiettivo è quello di sostituire gli equivalenti cartacei migliorando la fruizione dei servizi ai cittadini e velocizzando i tempi di attesa.
In questo modo il paziente riceve il referto in formato digitale su un supporto come CD, chiavetta USB o mail mentre l’amministrazione sanitaria lo conserva al sicuro in un fascicolo personale protetto nel pieno rispetto della privacy. Da un lato il cittadino potrà sempre accedervi e scaricare il documento che gli interessa mentre, dall’altro, la struttura sanitaria che lo ha emesso lo recapiterà al paziente in tempi considerevolmente ridotti e potrà utilizzarlo per qualsiasi esigenza di terapia o di cura.
Tutte le innovazioni che stanno migliorando la sanità
La pandemia ha accelerato questo processo a dir poco inevitabile e ha offerto la possibilità di dare un taglio netto ai costi inutili derivanti da sistemi di gestione tradizionale che rallentavano le strutture e l’assistenza medica. Il guadagno in questo grande cambiamento riguarda sia la sanità che i pazienti perché da un lato abbatte una grande varietà di costi e tempi mentre, dall’altro accoglie finalmente i cittadini attraverso risposte rapide e senza più estenuanti tempi di attesa.
Il progetto evolve anno dopo anno portando significativi miglioramenti sia alla sanità pubblica che privata ed è ancora in procinto di migliorare con l’arrivo dei gestionali e dei software di amministrazione di cui sempre più ambulatori e studi medici si stanno dotando. Ben presto le attese saranno ulteriormente ridotte e la sanità potrà agire in maniera tempestiva avvicinando i cittadini anche attraverso l’importanza della prevenzione.