La pesca per molti è un passatempo, ma può anche essere intesa come un vero e proprio sport, con regole, avversari e competizioni. La pesca sportiva viene praticata in fiumi, laghi e anche in mare ed è oggi veramente molto diffusa in varie parti del mondo, comprese quasi tutte le regioni italiane.
Spesso chi pesca per sport opta per un approccio No-kill (o Catch and Release ovvero “cattura e rilascia”), i pesci vengono quindi ributtati in acqua, dopo essere stati eventualmente pesati e/o fotografati nel caso in cui la competizione riguardi numero o taglia degli esemplari.
Tra le numerose tecniche di pesca sportiva una delle più diffuse, anche in Italia è quella del carpfishing, volta alla cattura della carpa e di altri pesci della stessa tipologia, come gli Amur.
Storia e particolarità del carpfishing
Il carpfishing nasce nel 1978 in Inghilterra e prevede alcuni particolari approcci, come una tecnica di innesco che lascia libero l’amo, con l’esca che viene collegata ad esso grazie a un filamento sottile, detto non a caso “capello” (hair rig).
L’amo lasciato scoperto facilita l’aggancio nella bocca del pesce senza peraltro procurargli danni rilevanti. Nella carpa le labbra sono cartilaginee e piuttosto resistenti.
Il carpfishing negli anni è cresciuto, si è evoluto e diffuso, oggi ha come obiettivo la cattura di grossi carpidi che vengono sistematicamente rilasciati, non prima però in genere di aver fatto loro una foto ricordo.
Si tratta della prima e più nota tecnica di pesca del movimento, sempre più in espansione, detto catch and release o semplicemente No-kill, apprezzato anche da numerose associazioni ambientaliste.
Attrezzatura per il carpfishing
Come d’altra parte per praticare qualsiasi altro sport, anche per la pesca sportiva servono specifiche attrezzature, nel caso del carpfishing ci si potrà affidare ad esempio all’e-commerce dedicato Pesca Sportiva San Polo, per trovare con facilità tutto il necessario.
Abbigliamento adatto a questa attività, canne, mulinelli, ami, retini e tutto il necessario. Online si può trovare con facilità tutto l’occorrente, quindi anche se non si ha un negozio di pesca nella propria città, dotarsi del necessario non sarà un problema.
La scelta dell’attrezzatura sarà poi influenzata dal proprio approccio al carpfishing. Molti vanno a pesca nel loro tempo libero più che altro per stare all’aria aperta, riposarsi, rilassarsi e magari socializzare con chi condivide questa passione. Per queste persone sarà quindi importante dotarsi, oltre che di canne, retini e altri attrezzi del mestiere, anche di lettini, sedie e tutto il necessario per rendere il carpfishing confortevole.
Dove fare carpfishing in Italia
Nel nostro Paese il carpfishing è in forte crescita, questo si spiega con la morfologia del nostro territorio. L’Italia è ricca di fiumi e laghi con presenza di carpe e pesci simili.
Gran parte di chi si affaccia a questa attività la vive come un hobby e magari un pretesto per stare all’aria aperta, parliamo soprattutto, forse un po’ a sorpresa, di giovani.
Lungo praticamente tutto il nostro Paese non è difficile oggi trovare laghi e laghetti adibiti esclusivamente a questa tecnica di pesca. Sono nate varie associazioni, come CarpFishing Italia, che si sono impegnate anche per regolare questa tecnica, in particolare in fiume.
Praticamente l’intero Fiume Po è oggi molto frequentato dai carpfisher e vi si possono catturare esemplari fino ai 30kg di peso.
Il Fiume Mincio e il Lago di Bolsena in Lombardia, così come il Tevere in Lazio sono altre acque che danno belle soddisfazioni ai carpfisher italiani.