Si tratta di una delle bevande più diffuse e amate e anche di una delle più antiche, tra quelle che hanno saputo attraversare i secoli arrivando ai giorni nostri potendo contare ancora su tantissimi estimatori, molto eterogenei. Parliamo della birra, una passione per tanti, una presenza comunque normale per i più, magari per accompagnare una pizza. Ci sono però parecchie cose curiose che forse non si sanno sulla birra.
La birra al tempo degli antichi babilonesi
Per i babilonesi la birra era una cosa così seria da essere considerata un vero e proprio un diritto, codificato in una tra le più note e antiche raccolte di leggi che si conoscano. Ogni cittadino a quel tempo aveva diritto ad una quantità di birra definita per legge e la razione quotidiana era piuttosto generose, pari infatti ad almeno due litri.
A tutela dei consumatori era stata poi prevista anche una dura sanzione per eventuali birrai che fossero stati sorpresi ad annacquare la birra, quest’ultimi venivano condannati a bere fino alla morte che in genere avveniva per annegamento.
Il Santo patrono della birra
Forse non tutti lo sanno, ma la birra ha un suo santo patrono, che protegge chi la beve, la produce e la serve. Si tratta di Sant’Arnoldo, che nel XI secolo fu vescovo della cittadina olandese di Soissons. Il santo all’epoca, spingeva i membri della sua comunità a bere birra al posto dell’acqua, perché riteneva che questo desse una maggiore e miglior protezione nei confronti delle temibili epidemie dell’epoca. Una base scientifica effettivamente c’era, visto che spesso era proprio l’acqua contaminata a fare da vettore per la diffusione del colera.
Curiosità sulla birra: la versione per cani
Nel 2017 un sito web specializzato in regali stravaganti e spesso veramente bizzarri, ha iniziato a vendere una sorta di birra, dal colore ambrato, al sapore di maiale e malto d’orzo, riservata al consumo canino.
Il successo della bevanda è stato immediato e da allora vari produttori hanno iniziato a farsi concorrenza in questo settore. Pare che molti estimatori della birra non disdegnino di potersi sbronzare assieme al loro fedele amico a quattro zampe.
Perché di parla di birra doppio malto?
Cosa significa la dicitura “doppio malto”? La definizione fece la sua prima comparsa in una legge italiana nel 1962 e serviva a distinguere e indicare birre con un grado di zuccheri nel mosto che era superiore ad un determinato limite.
La sezione marketing dei maggiori brand s’è data da fare e oggi spesso parlare di birra doppio malto, pare sinonimo di maggiore qualità, ma in realtà la definizione non ha alcun rapporto con il grado alcolico o con i processi di produzione impiegati.
Curiosità sulla birra: la più costosa del mondo
La birra è in genere considerata una bevanda alcolica piuttosto economica e accessibile per questo a tutti. Esistono però birre di tutti i tipi e alcune sono particolarmente rare e pregiate.
Tra le birre più costose spicca senza dubbio la belga, la Vieille Bon Secours, aromatizzata al caramello, caffè, liquirizia e anice, è stata prodotta in appena quattro bottiglie da 12. Tre furono vendute per ben 780 dollari l’una nel 2009, mentre l’ultima pare essere ancora custodita dal Belgo di Holborn, un ristorante vicino Londra, che la conserva forse per un cliente davvero speciale.