Antichi miti e leggende sanno ancora incuriosire, stupire ed emozionare, ma in realtà molti di quelli che un tempo erano misteri sono stati spiegati dalla scienza e altri probabilmente lo saranno nel prossimo futuro.
Il fatto che dietro ad un mito ci siano una o magari anche più possibili spiegazioni scientifiche, non gli fa certo perdere fascino o interesse. C’è poi da dire che molti misteri per ora rimangono tali, anche a distanza di secoli o in alcuni casi di millenni, non è possibile definirli come risolti, facendo affidamento sulle nostre attuali conoscenze.
L’Arca di Noè
Quello dell’Arca di Noè è uno dei racconti biblici più conosciuti e suggestivi, ma cosa c’è di vero e quali spiegazioni può dare oggi a riguardo la scienza?
All’origine del mito del diluvio universale, che va detto è stato ripreso da diverse civiltà e culture, potrebbero esserci state delle alluvioni come quella che interessò l’area del Mar Nero intorno al 5000 a.C. e che pare durò settimane. La leggenda potrebbe anche essere servita a dare una spiegazione per il ritrovamento di fossili di creature acquatiche in cima alle montagne, fatto che oggi sappiamo dipendere dalla tettonica a placche.
Atlantide
Quello della civiltà perduta di Atlantide è un mistero che continua ad incuriosire e affascinare, ma la scienza ha la sua da dire a riguardo. Ci sono numerose possibili collocazioni per l’isola che si sarebbe inabissata e alla quale fa riferimento Platone nei suoi Dialoghi.
Il potentissimo regno che avrebbe avuto per millenni il dominio incontrastato del mar Mediterraneo sarebbe stato in realtà una sorta di espediente letterario, usato da Platone per illustrare ad un’ampia ed eterogenea platea le proprie idee politiche.
Non è detto però che la storia di Atlantide sia stata del tutto inventata, senza alcun fondamento o fonte di ispirazione. Potrebbe invece, secondo alcuni studiosi e recenti ricerche da essi condotte, essere ispirata dalla catastrofica eruzione del vulcano Thera, che 3500 anni fa provocò il collasso di una parte dell’isola di Santorini e imponenti tsunami, che è pensabile contribuirono al declino della civiltà minoica.
La Chimera
Unicorni e altre creature più o meno fantasiose affascinano da sempre l’uomo e spesso gli scienziati hanno scoperto specie sconosciute o che si credevano estinte.
La Chimera però non è solo un animale bizzarro, ma una creatura mitologica, descritta nell’Iliade, con la testa di leone e la coda di serpente, in grado di sputare fuoco. Un essere del genere non può esistere, ma da dove è nata un’idea così strana?
Una possibile spiegazione è da cercarsi nel sudovest della Turchia, zona in cui si credeva vivesse la creatura. I turisti possono ancora oggi ammirare nel sito di Yanartas, l’incredibile presenza di numerosi fuochi perpetui, alimentati dal metano che fuoriesce da aperture tra le rocce. Queste fiamme in un remoto passato erano probabilmente un importante punto di riferimento per i naviganti, ma venivano di certo viste anche con sospetto e non poca paura, ispirando miti e credenze su mostri spaventosi.
La nascita di Roma
Tutti conoscono la storia di Romolo e Remo e di come i due fratelli allattati dalla lupa, divenuti adulti, hanno lottato tra loro per fondare Roma.
La città di Roma ha una sua data di nascita ufficiale, quella del 21 aprile 753 a.C. e archeologi e storici concordano sul fatto che la leggenda di Romolo e Remo venne ideata e raccontata a fini propagandistici. Ma c’è qualcosa di reale?
Il primo re di Roma, forse non si chiamava veramente Romolo, ma quel che più interessa è capirne le origini. Non venne cresciuto da una lupa, discendeva probabilmente da una dinastia latina più antica. Volle innestare la sua storia un una decisamente più mitica, per spostare l’attenzione da quelli che erano in quel momento antenati poco presentabili.
Sulla vicenda di Romolo e Remo fu innestato il mito di Enea conosciuto nelle zone del Lazio già nell’VIII secolo a. C. A supporto di questa chiave di lettura ci sono ritrovamenti archeologici, come quello di un finimento in bronzo con la raffigurazione di un picchio che acceca Anchise, padre di Enea, punendolo per aver messo incinta Venere, la dea della bellezza. Quando si vuole governare una importante città o si ambisce a fondare un impero, inventarsi discendenze divine può tornare utile.